Richiesto di questa testimonianza, posso dire che il mio rapporto con Giancarlo Cottoni è nato in nome di un comune amico che si trovava in difficoltà.
È lui che è venuto a cercarmi negli “anni appassionati” della Trasfigurazione, cantiere aperto nella parte nuova del quartiere San Lazzaro – est. Un cantiere che, dopo dieci anni di assoluto “pionerismo” è pervenuto a centro parrocchiale ben articolato, fortemente atteso e voluto dalla popolazione, e a cui hanno posto mano talenti artistici di riconosciuto valore, per dire e celebrare il Vangelo nella contemporaneità.
Tra noi si è sviluppata una profonda amicizia che ci ha permesso di intrecciare confronti di buona riflessione culturale e spirituale, a ridosso di sue pubblicazioni che amava discutere con me, consegnandomi progressivamente i capitoli ancora in bozza, prima della stampa.
Parlo dei suoi commenti molto argomentati ai quattro Vangeli, della sua pubblicazione sulla figura di Maria, e anche il suo studio sulla pedopornografia. Oltre ad articoli sporadici sul senso e la missione della Chiesa.
È poi seguito il tempo dell’accompagnamento negli anni del tramonto: devo dire, anni di buona autonomia e costante lucidità. Anni nei quali non era più lui a venire da me, ma ero io che mi recavo da lui, abbastanza regolarmente, per un conforto spirituale che lui ha sempre molto desiderato ed apprezzato. Anche quest’ultimo di grande edificazione vicendevole.
Come nel giorno del suo funerale, ancora oggi l’espressione del mio GRAZIE è sincera e profonda.
Don Pino Setti