” Nei giorni scorsi ci ha lasciato il professor Giancarlo Cottoni, tra i protagonisti, non solo a Parma, dell’integrazione scolastica tra tutti gli studenti, in ogni classe e in ogni attività. Come CePDI ricordiamo con gratitudine l’enorme lavoro svolto per la sua costituzione nel 1997, come potenziamento e ampliamento delle attività svolte con l’Anmic negli anni precedenti. Il suo enorme lavoro di promozione in tutta la provincia e con tante realtà del nostro territorio, ha consentito di vedere alla sua costituzione il 25 novembre di quell’anno ben 47 soci fondatori. E’ stato il professor Cottoni il primo direttore del CePDI ed ha animato con competenza e disponibilità totale la costituzione del Comitato tecnico – scientifico del Centro e la attuazione delle tre sezioni (scolastica, lavorativa e sociale) che lo compongono. Ha anche collaborato con il professor Canevaro e il professor Neri per la costituzione della rete dei Centri di documentazione regionale e per la loro diffusione in ogni provincia. Così come è stato l’animatore tra scuola, Comuni, Provincia e Unità sanitaria locale del primo accordo di programma sulla legge 104.Ricchissima è stata anche la sua produzione di testi utili per l’integrazione, molti editi dal CePDI, che hanno avuto rilevanza nazionale. Così come ha continuato, fino al 2006, la sua eccellente opera di formazione e di aggiornamento per insegnanti, educatori, volontari, operatori sociali e genitori.Se oggi il CePDI è tra i più ampi e documentati centri nazionali lo si deve certamente anche alla impostazione, all’organizzazione e alla passione di Giancarlo Cottoni. Come CePDI, passato questo difficilissimo periodo, lo ricorderemo in un convegno nel quale dare voce a chi ha avuto la possibilità di collaborare con lui e imparare da lui e presentare almeno parte dei suoi contributi per rendere la nostra scuola davvero per tutti, come recita la nostra Costituzione. Grazie, professore.”
Il presidente del CePDI Danilo Amadei
Di seguito anche il ricordo del Professor Gonzi sulla Gazzetta di Parma del 26 marzo